Web 2.0 e i social networks |
Il mondo web è in continua e veloce evoluzione: archiviata la "versione" 1.0, nel bel mezzo della 2.0 e verso la nuova e ancora indistinta 3.0 è comunque consolidata l'importanza dell'interazione immediata con l'utente finale nelle strategie di marketing, sopratutto per la diffusione del prodotto e per la fidelizzazione del cliente. Social Networks, blog, forum, portali di recensioni sulla qualità del prodotto sono ormai di quotidiana consultazione per progettare in sicurezza le proprie attività quotidiane condividendo le esperienze della comunità, comunicando in tempo quasi reale con i fornitori del servizio e valutando a propria volta ciò che ci viene promesso e dato. Molte tipologie di attività hanno dovuto adeguarsi, scontrandosi con i pro e i contro di questo nuovo modo di vendere i propri servizi dando spunto alla nascita di nuove professionalità e opportunità di lavoro, online e offline. Molte si diceva… ma non tutte… e qui serve appoggiarsi ad una consulenza professionale per comprendere ciò che veramente serve del Web 2.0 ad una specifica tipologia di attività, analizzando oneri e vantaggi, valutando strumenti e investimenti di tempo e denaro. Comprendere per tempo cosa significhi scontrarsi con termini quali moderazione o reputazione, uscendo dalla mentalità antiquata del cliente scontento e dimenticato, permette fin da subito il saper affrontare il web come informazione permanente, libera e neutrale, anche contro il nostro interesse e attività, sulle basi della qualità reale del prodotto che offriamo. Non tutti sono coscienti e pronti a confrontarsi con questa mentalità ed è dovere di ogni sviluppatore informare e dare le consulenze necessarie affinchè aprire un canale 2.0 possa diventare un danno anzichè un vantaggio.
Cosa significa interagire con la propria clientela? Vuol dire dare ad ogni fruitore dei nostri servizi (o prodotti) la possibilità di commentare in tempo reale un qualsiasi elemento relativo all'attività o
al contesto in cui essa esiste. Un albergo su Booking può avere recensioni sulla camera, sul pasto o sul contesto territoriale in cui risiede; un giornale sportivo può avere commenti tra tifosi, uno politico
sui diversi pensieri sociali ed economici; una pagina Facebook di un locale può dare in tempo reale notizie sull'evento in programma e su chi e quanti lo stanno frequentando, oltre alla sua qualità. Di esempi
se ne potrebbero fare moltissimi, ma tutti avrebbero in comune il termine moderazione, ossia il dovere (e spesso la responabilità penale) di impedire che ogni discussione, sia essa un
semplice commento o un diverbio prolungato, di degenerare in spiacevoli e/o illegali terminologie. Tenendo presente che un sistema di interazione è disponibile a chiunque 24 ore su 24 si può già comprednere
quali siano le complicazioni operative necessarie al mantenimento del controllo dello strumento messo a disposizione dell'utenza. Aprire quindi un profilo social, un forum, inserire la propria attività in un
portale aperto alle recensioni può essere sicuramente vantaggioso ma, anche in questo caso, una consulenza con professionisti esperti può essere utilissima per essere correttamente informati sulle possibili
risorse economiche e/o umane necessarie, affrontando l'investimento nel modo più prudente e logico possibile.
Ancora più importante è il concetto della reputazione online, ossia l'insieme di quanto viene detto, commentato o recensito su un determinato servizio, prodotto, progetto o individuo.
La possibilità di un utente di rendere pubblico il giudizio su ciò che ha acquistato e che questo possa essere abbinato immediatamente al fornitore e letto da chiunque abbia l'intenzione di usufruire dello
stesso prodotto, creando un passaparola infinito e permanente, ha cambiato totalmente il rapporto acquirente e venditore. Su quest'ultimo infatti si costruisce man mano quella
che viene definita appunto reputazione, non solo sul prodotto o servizio specifico ma anche su ciò che lo completa direttamente o indirettamente. La mentalità di chi offre deve quindi
adeguarsi il più possibile, sopratutto nella gestione delle critiche in qualsiasi forma vengano espresse tramite dialogo o equilibrio con giudizi positivi della maggioranza. Il mantenimento della reputazione
obbliga quindi il venditore, oltre ad offrire sempre il miglior prodtto possibile, a gestioni supplementari su ogni canale aperto in rete, in termini di tempo e investimento. Anche in questo caso essere
pienamente informati e consapevoli tramite la consulenza di esperti del settore può garantire il giusto equilibrio tra vantaggi e svantaggi, arrivando a favorire il proprio business nel massimo rapporto di
beneficio possibile.
Sono i principali canali di interazione del web 2.0, molto differenti tra loro e non tutti idonei a qualsiasi tipologia di attività. E come ogni strumento hanno dei costi di attivazione e mantenimento, sia in
termini di tempo, sia di denaro. Occorre quindi analizzare quali sianno realmente indispensabili alla tipologia di offerta di prodotto e all'idoneità del target di utenza, uscendo quindi dal pensiero comune
"Ciò che offro sicuramente interessa a tutti!" ad un ben più realistico "Offro ciò che produco a chi potrebbe essere interessato…". Fondamentale è
comprendere che un profilo social di qualsiasi tipo, un blog o un forum vuoti, privi di utenza e di contenuti, siano più un danno che un vantaggio perchè da l'impressione a chi lo visita per la prima volta
di un contesto privo di interesse e di abbandono. In una realtà dove l'utenza è abituata a centinaia o migliaia di interazioni quotidiane sui canali di successo investire su uno strumento potenzialmente
privo di un reale e oggettivo interesse è veramente rischioso e antieconomico, oltre che fortemente negativo per il discorso indicizzazione. È ovvio che un profilo Facebook sia indispensabile, per esempio,
per una discoteca o un pub ma molto meno per una carpenteria, così come un profilo Instagram, un forum o un blog possono essere molto utili per una agenzia di viaggi e non per una macelleria. Sembrano dei
concetti scontati ma spesso ho visto proporre qualsiasi cosa a qualsiasi tipologia di cliente, in nome del Web 2.0, pur di vendere un servizio. Come in tutti gli altri casi è importante trovare un
fornitore di fiducia, un consulente, che metta in grado chi investe di decidere su cosa sia giusto agire ed il nostro team ha tutta l'esperienza necessaria per valutare le necessità specifiche del cliente.